La Certificazione verde COVID-19 è richiesta in Italia per partecipare alle feste per cerimonie civili e religiose, accedere a residenze sanitarie assistenziali o altre strutture, spostarsi in entrata e in uscita da territori classificati in “zona rossa” o “zona arancione”.

Dal 1 luglio il Green Pass è valido come EU digital COVID certificate e rende più semplice viaggiare da e per tutti i Paesi dell’Unione europea e dell’area Schengen.

Dal 6 agosto servirà, inoltre, per accedere a qualsiasi tipo di servizio di ristorazione al tavolo al chiuso, spettacoli, eventi e competizioni sportive, musei, istituti e luoghi di cultura, piscine, palestre, centri benessere, fiere, sagre, convegni e congressi, centri termali, parchi tematici e di divertimento, centri culturali e ricreativi, sale da gioco e casinò, concorsi pubblici.

La decisione di rendere necessario il Green Pass per accedere a certe attività ha scatenato il mercato nero dei QR Code “verdi”. C’è chi li vende a 100 euro, ma i rischi sono enormi.

La Guardia di Finanza ha fermato alcuni gruppi Telegram che promettevano l’erogazione di un Green Pass falso a chi non ne aveva diritto. Nelle ultime ore il numero di questi gruppi si è moltiplicato, ed è possibile oggi in Italia con 100 € mettere le mani su un Green Pass che secondo i venditori non è un falso, ma un documento vero, regolarmente registrato.

Il Green Pass è composto da un QR Code che viene generato, con una firma digitale, direttamente dal sistema sanitario, QR Code fatto per essere decodificato in modo semplice, la firma digitale viaggia con il certificato stesso. Esperti hanno verificato che il QR può essere decodificato, ed è quindi possibile accedere tutti i dati personali contenuti in esso.

Gli esercenti, tramite un app,  potranno verificare che il certificato è valido, ma non possono accedere alle vostre informazioni personali, e dovranno ovviamente controllare che il certificato esibito appartenga, con documento di identità, alla persona che lo mostra. Falsificare un Green Pass è praticamente impossibile: l’unica scorciatoia è dare ad un omonimo un Green Pass valido regolarmente registrato e generato dal sistema sanitario italiano, che è collegato a quello europeo.

Chi sta vendendo in questi giorni su Telegram Green Pass falsi assicura tuttavia i potenziali clienti che i Green Pass da loro venduti illegalmente sono documenti regolarmente emessi dal circuito ufficiale, e per questi esiste sia la versione cartacea sia la versione digitale. Possibile che sia così facile?

I casi possibili pertanto sono due:

Il primo è che si tratti di una truffa colossale, persone che dopo aver intascato i soldi non consegnano affatto il certificato, o ne consegnano uno falso. In questo caso il rischio è decisamente basso, si tratta di un raggiro dove a pagare è solo colui che ha cercato di acquistare un bene illegale e, come sempre più spesso accade, resta con niente in mano.

Il secondo caso invece è quello più pericoloso: qualcuno potrebbe aver trovato il modo di generare Green Pass ufficiali, magari sfruttando qualche paese appartenente all’Unione Europea dove ci sono meno controlli ed è più facile inserire un nome, un cognome, una data di nascita e una tessera sanitaria. Il documento verrebbe quindi validato dalle app di controllo, e sarebbe a tutti gli effetti un vero Green Pass. Basterebbe però un controllo incrociato tra le persone che hanno fatto il vaccino e le tessere sanitarie di coloro che sono registrati sul sistema Green Pass per trovare quelle persone che risultano a sistema senza aver tuttavia completato la vaccinazione. In questo caso il rischio di procedimento penale sarebbe certo.

Il Team di GosuMania sconsiglia assolutamente di procedere con queste procedure illegali!