
Per chi vuole ristrutturare casa questo è il momento giusto! Puoi beneficiare del bonus mobili ed elettrodomestici. L’aiuto, prorogato dalla Legge di Bilancio 2022, è rivolto a chi acquista entro il 31 dicembre 2024 mobili ed elettrodomestici nuovi e/o vuole realizzare interventi di ristrutturazione edilizia a partire dal 1° gennaio “dell’anno precedente a quello dell’acquisto dei beni” (quindi dal 2021).
Il bonus mobili consiste in una detrazione Irpef del 50% della spesa, per un tetto massimo di 10.000 euro per il 2022 ( che scenderà a 5.000 euro per gli anni 2023 e 2024).
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COME FUNZIONA IL BONUS MOBILI ED ELETTRODOMESTICI
La detrazione da indicare nella dichiarazione dei redditi spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio. Per esempio, se le spese per ristrutturare l’immobile sono state sostenute soltanto da uno dei coniugi e quelle per l’arredo dall’altro coniuge, il bonus non spetta a nessuno dei due.
Inoltre l’importo da recuperare con detrazione deve essere suddiviso in dieci quote annuali di pari importo. Quindi la spesa si recupera in 10 anni. Per evitare di aspettare questo tempo e ottenere subito il bonus intero è possibile cedere il credito (ad esempio ad una banca che anticiperà l’importo) oppure esercitare l’opzione per lo sconto in fattura (la spesa si recupera sotto forma di sconto immediato realizzato dal venditore di mobili o elettrodomestici).
FINALITA’, DOTAZIONE E DURATA
Questa misura arriva nell’ottica di rilanciare il settore della mobilia sostenendo chi sta realizzando una nuova casa. Inoltre, lo scopo è anche incentivare l’acquisto di elettrodomestici di classe energetica alta. La prima volta il bonus mobili è stato introdotto con il Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 poi è stato prorogato dalla Legge di Bilancio 2021 (Legge 30 dicembre 2020, n. 178, articolo 1, comma 58). Nel testo definitivo è arrivata anche la proroga, insieme ad altri bonus casa 2022, in Legge di Bilancio 2022 con un innalzamento a 10.000 euro rispetto ai 5.000 inizialmente proposti dal Governo.
Il bonus è confermato anche per i prossimi due anni ma si riduce il tetto: sarà di un massimo di 5.000 euro per il 2023 e il 2024. Resta la gestione all’Agenzia delle Entrate.
CHI PUO’ RICHIEDERE IL BONUS?
Possono usufruire del bonus mobili ed elettrodomestici i proprietari di un immobile oggetto di ristrutturazione che siano contribuenti in Italia, ma non solo.
Il bonus spetta non soltanto ai proprietari degli immobili, ma anche ai titolari di diritti reali o personali di godimento sugli immobili oggetto degli interventi e che ne sostengono le relative spese come i proprietari o nudi proprietari e i titolari di un diritto reale di godimento (usufrutto, uso, abitazione o superficie).
Hanno diritto al bonus anche i locatari o comodatari, i soci di cooperative divise e indivise, gli imprenditori individuali, per gli immobili non rientranti fra i beni strumentali o merce. Rientrano anche soggetti che producono redditi in forma associata (i soci di società semplici, in nome collettivo, in accomandita semplice e soggetti a questi equiparati, soci di imprese familiari), alle stesse condizioni previste per gli imprenditori individuali.
Infine, se sostengono direttamente le spese e siano intestatari di bonifici e fatture, possono fruire della detrazione anche:
- coniuge separato assegnatario dell’immobile intestato all’altro coniuge;
- il familiare convivente del possessore o detentore dell’immobile oggetto dell’intervento (il coniuge, i parenti entro il terzo grado e gli affini entro il secondo grado);
- convivente more uxorio, non proprietario dell’immobile oggetto degli interventi né titolare di un contratto di comodato, per le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2016;
- componente dell’unione civile (la Legge 20 maggio 2016, n. 76, per garantire la tutela dei diritti derivanti dalle unioni civili tra persone delle stesso sesso, equipara al vincolo giuridico derivante dal matrimonio quello prodotto dalle unioni civili)
COME OTTENERE IL BONUS MOBILI 2022
Per ottenere il bonus mobili è indispensabile realizzare una ristrutturazione edilizia, sia su singole unità immobiliari residenziali sia su parti comuni di edifici, sempre residenziali. La detrazione spetta anche quando:
- i beni acquistati sono destinati ad arredare un ambiente diverso dello stesso immobile oggetto di intervento edilizio;
- quando i mobili e i grandi elettrodomestici sono destinati ad arredare l’immobile, ma l’intervento cui è collegato l’acquisto viene effettuato su una pertinenza dell’immobile stesso, anche se accatastata autonomamente;
- se si effettua un intervento sulle parti condominiali (per esempio, guardiole, appartamento del portiere, lavatoi), i condomini hanno diritto alla detrazione, ciascuno per la propria quota, solo per i beni acquistati e destinati ad arredare queste parti. Il bonus non è concesso, invece, se acquistano arredi per la propria abitazione.
QUALI MOBILI RIENTRANO NEL BONUS?
I mobili che possono usufruire del bonus devono essere nuovi. A titolo esemplificativo ma non esaustivo, rientrano tra i mobili agevolabili: letti, armadi, cassettiere, librerie, scrivanie, tavoli, sedie, comodini, divani, poltrone, credenze, materassi o apparecchi di illuminazione.
Vi rientrano anche i grandi elettrodomestici, purché di classe energetica non inferiore alla:
- A per i forni;
- E per le lavatrici, le lavasciugatrici e le lavastoviglie;
- F per i frigoriferi e i congelatori.
Non danno diritto al bonus gli acquisti di porte, di pavimentazioni (per esempio, il parquet), di tende, tendaggi e altri complementi di arredo.
Quanto all’acquisto di grandi elettrodomestici sprovvisti di etichetta energetica, il bonus è agevolabile solo se per quella tipologia non sia ancora previsto l’obbligo di etichetta energetica. Ricordo che dal 1° Marzo 2021 sono entrate in vigore le nuove etichette energetiche, sono state eliminate le classi A+, A++ e A+++ ed è stata introdotta una nuova classificazione in scala A-G.
LAVORI NECESSARI PER OTTENERE LA DETRAZIONE
Per ottenere il bonus mobili è necessario mettere in campo una serie d’interventi quali:
- manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su singoli appartamenti. Ad esempio, la costruzione di nuovi servizi igienici, l’installazione di pompe di calore o la sostituzione della caldaia;
- ricostruzione o ripristino di un immobile danneggiato da eventi calamitosi, se è stato dichiarato lo stato di emergenza;
- restauro, risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, riguardanti interi fabbricati, eseguiti da imprese di costruzione o ristrutturazione immobiliare e da cooperative edilizie che entro 18 mesi dal termine dei lavori vendono o assegnano l’immobile;
- manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro e risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia su parti comuni di edifici residenziali.
Tra le spese da portare in detrazione si possono includere quelle di trasporto e di montaggio dei beni acquistati.
Mentre i lavori che, invece, non danno accesso al bonus, come specifica la guida dell’angezia delle Entrate, sono:
- i lavori di manutenzione ordinaria su singoli appartamenti come per esempio, tinteggiatura di pareti e soffitti, sostituzione di pavimenti, sostituzione d’infissi esterni, rifacimento di intonaci interni.
- quelli finalizzati all’adozione di misure dirette a prevenire il rischio del compimento di atti illeciti da parte di terzi (a meno che, per le loro particolari caratteristiche, non siano anche inquadrabili tra gli interventi edilizi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, restauro o risanamento conservativo, ristrutturazione edilizia);
- la realizzazione di posti auto o box pertinenziali;
COME RICHIEDERE IL BONUS MOBILI 2022
Per richiedere il bonus Mobili 2022 è bene informarsi in tutti i suoi aspetti o meglio rivolgersi al proprio consulente fiscale o ad un CAF. Ecco le modalità per richiedere il Bonus:
in fase di dichiarazione dei redditi, con la presentazione del modello 730 o del modello Unico. L’importo detraibile va suddiviso in 10 quote annuali d’importo pari. L’Agenzia delle Entrate ha anche messo a disposizione degli specifici modelli di dichiarazione;
con sconto immediato in fattura, ma in questo caso occorre pagare con bonifico postale o bancario oppure attraverso il bonifico parlante;
mediante credito d’imposta cedibile ai soggetti autorizzati come banche, intermediari finanziari e fornitori, con un massimo di tre cessioni come previsto dal Decreto Superbonus. In sostanza il credito viene ceduto alla banca che anticipa l’importo.
Per ottenere il bonus mobili, occorre effettuare i pagamenti con bonifico o carta di debito o credito.
Non è assolutamente consentito pagare con assegni bancari e contanti.
Se il pagamento è disposto con bonifico bancario o postale, non è necessario utilizzare quello (soggetto a ritenuta) appositamente predisposto da banche e Poste S.p.a. per le spese di ristrutturazione edilizia.
La detrazione è ammessa anche se i beni sono stati acquistati con un finanziamento a rate. L’unica condizione è che la società che eroga il finanziamento paghi il corrispettivo con le stesse modalità prima indicate e il contribuente abbia una copia della ricevuta del pagamento.
Ricordati di conservare i seguenti documenti:
- l’attestazione del pagamento (ricevuta del bonifico, ricevuta di avvenuta transazione, per i pagamenti con carta di credito o di debito, documentazione di addebito sul conto corrente);
- le fatture di acquisto (o lo scontrino che riporta il codice fiscale dell’acquirente) dei beni, riportanti la natura, la qualità e la quantità dei beni e dei servizi acquisiti.
Oltre ai sopracitati documenti, per gli acquisti degli elettrodomestici che rientrano nel bonus è necessario effettuare una comunicazione all’Enea. Tutte le informazioni sull’invio di tale comunicazione sono disponibili sul sito stesso dell’Enea. Ad ogni modo, la mancata o tardiva trasmissione non implica la perdita del diritto alle detrazioni (Risoluzione Agenzia delle Entrate n. 46/E del 18 aprile 2019).
Infine, chi sceglie di utilizzare il bonus tramite detrazione deve ricordare che l’aiuto spetta unicamente al contribuente che usufruisce della detrazione per le spese di intervento di recupero del patrimonio edilizio.
ALTRI RIFERIMENTI UTILI
Per ulteriori approfondimenti consulta La Guida Agenzia delle Entrate aggiornata al 2022.
Riferimenti Normativi:
- Decreto Legge 4 giugno 2013, n. 63 (Pdf 127 Kb) introduzione della detrazione.
- Legge di Bilancio 2021
- Legge di Bilancio 2022 – Testo Definitivo
- Circolare dell’Agenzia delle Entrate n° 9 del 1° aprile 2022
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